A mia madre
Grande, piú grande
il vuoto-insensato
mare-, si annodano
stremate la parole
nel deserto sangue,
al tuo non esserci
risponde questo mio
flutuante pensarti.
Le tracce tue confisco
dapertutto,le piante
che facevi nascere
respiro, nell'ombra
-perdendomi- ti stringo.
Mi assale il tuo
brussio: e io deliro.
Michele Sovento
ALLA MADRE
22.6.1993
Etiquetas: poemário
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